Se pur nel vocabolario della lingua Italiana il termine Ansia non ha un valore negativo, nell’immaginario comune non solo è negativo, ma per chi ne è affetto assume quasi il significato di un vero e proprio “incubo ad occhi aperti”.
La definizione comune di Ansia per “gli esperti del mestiere” è di anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro e si manifesta a 3 livelli: fisiologico (sudorazione, battiti cardiaci, respirazione, elettroencefalogramma e temperatura), cognitivo e comportamentale (fisico e verbale).
Nello specifico, la sensazione percepita come “ansia” è dovuta alla produzione di ormoni vasocostrittori quali l’adrenalina, la noradrenalina ed il cortisolo (al centro di questi meccanismi neurobiologici c’è l’Amigdala); tuttavia, il ruolo di mediazione-interpretazione cognitiva è di fondamentale importanza.
Le persone reagiscono in diversi modi all’Ansia, purtroppo però spesso nella maniera sbagliata. Infatti, la reazione più comune è la fuga o l’evitamento, ovvero cercare di allontanarsi (sia fisicamente che cognitivamente) da essa o di evitare sin dal principio le situazioni ansiogene; tale reazione è molto dannosa ed ingannevole proprio perché inizialmente riduce l’ansia, tuttavia in realtà l’aumenta e la radicalizza.
Similmente, anche i comportamenti compulsivi, ossia ripetuti, ritmici e “fini a sé stessi”, danno in principio un senso di sollievo all’ansia, quando in realtà la solidificano ed innescano quei circoli viziosi da cui è molto difficile poi uscirne.
L’UNICA SOLUZIONE PER VINCERE L’ANSIA E’ AFFRONTARLA.
Infatti, se pur inizialmente è la più difficile e faticosa, affrontare la propria ansia è il solo modo per farla effettivamente diminuire, l’unica sana “via d’uscita”.
Ma quali conseguenze ha l’ansia sulle persone?
Le principali conseguenze dell’ansia a livello cognitivo-comportamentale sono:
– La disorganizzazione dell’attenzione, che si dirige prevalentemente sui processi interni dell’individuo stesso (ovvero i sintomi ed i propri pensieri);
– La difficoltà nel recupero di informazioni dalla memoria;
– La difficoltà nelle emissioni verbali aventi la necessaria struttura logica e formale;
– L’alterazione del tono vocale e della velocità espressiva.
Mentre a livello fisiologico-fisico, l’ansia comporta l’attivazione del Sistema Simpatico (o Ortosimpatico), che va ad aumentare la sudorazione, i battiti cardiaci, la frequenza respiratoria, l’attività dell’elettroencefalogramma e la temperatura; tale attivazione, se frequente e prolungata come nei casi dei Disturbi d’Ansia o di Stress, oltre a portare alla suddetta e spiacevole sintomatologia ansiosa, può essere la causa di patologie cardiache, gastrointestinali, somatiche, del sistema immunitario, nonché di dolori di varia natura come quelli cervicali, addominali o le nevralgie.
Concludiamo “l’argomento ansia” con le notizie positive.
Infatti, l’ansia è un’emozione, quindi comune a tutti gli esseri umani (e non solo), che quando non è patologica (se tale reazione è anormale o fortemente sproporzionata rispetto al rischio e se continua anche in assenza di quest’ultimo), rappresenta una sana reazione ad un pericolo che ci permette di riconoscere prontamente le minacce e mobilita le risorse per affrontarle.
Non solo, l’ansia essendo un’emozione consiste in uno stato naturale ed adattivo che segue la Curva di Yerkes-Dobson; vale a dire, in ogni tipo di prestazione un giusto livello d’ansia è ottimale e tende a calare naturalmente:
La Psicoterapiaterapia Cognitivo Comportamentale è l’approccio psicologico più efficace nell’affrontare l’ansia e le relative psicopatologie; questa prevede diverse tecniche di intervento, quali:
- L’Esposizione Graduale;
- La Ristrutturazione Cognitiva;
- Training specifici per aumentare le Capacità di Coping;
- Le Tecniche di Fronteggiamento dell’ansia;
- Le Tecniche di Rilassamento (Rilassamento muscolare progressivo di Jacobson, Training Autogeno, etc.).
Ma quali sono tali psicopatologie associate all’ansia?
L’ansia è il “motore” che innesca e mantiene il funzionamento di diverse psicopatologie, come:
– Le semplici Fobie;
– La Fobia Sociale;
– L’Agorafobia (la persona non esce più di casa);
– Gli Attacchi di Panico;
– L’Ipocondria;
– Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo;
– Il Disturbo Post-Traumatico da Stress;
– I Disturbi Psicosomatici.